Studio 256 – Idee, storie e strumenti per chi vive l’editoria

Benvenuto in Studio 256! Questa è la sezione di 256 Edizioni dedicata ai progetti collaterali, alle riflessioni sull’editoria indipendente italiana, al self publishing e alla promozione dei racconti contemporanei.
Uno spazio aperto a chi scrive, a chi legge e a chi vuole approfondire le dinamiche di un settore in continua evoluzione.

Dentro l’editoria italiana – Il nostro blog editoriale

In questa sezione pubblichiamo articoli, analisi e osservazioni sull’editoria indipendente in Italia, con un focus speciale sul racconto e sulla forma breve. Uno spazio per capire cosa succede nel mondo dei libri, cosa leggiamo davvero e quali sono i nuovi linguaggi narrativi.

Se ti interessano i dati di mercato, le esperienze di noi editori indipendenti e le sfide del racconto italiano contemporaneo, questo è il posto giusto.

Percorsi per autori – Strumenti per il self publishing

Non tutti vogliono o possono pubblicare con una casa editrice. Per questo nasce la sezione dedicata al self publishing e al supporto agli autori indipendenti.
Qui trovi percorsi editoriali, corsi, consulenze, pensati per aiutarti a migliorare il tuo progetto e a renderlo professionale, anche se autoprodotto.

L’attività è distinta da 256 Edizioni: si tratta di servizi editoriale e laboratori autonomi rivolti a chi cerca una guida concreta nel mondo del self publishing.

Piegàmi – La rivista di racconti trasformabili

Piegàmi è una rivista digitale che pubblica racconti italiani contemporanei da leggere e – se vuoi – trasformare in origami.
Un esperimento editoriale dove la forma breve si fa oggetto, dove la narrazione prende nuove direzioni e l’autore incontra direttamente il lettore.

Se cerchi racconti originali, provocatori, stampabili e collezionabili, dai un’occhiata alla nostra rivista.

Con Studio 256 vogliamo creare connessioni tra le parole e le persone. Che tu sia un autore, un lettore appassionato o un curioso del mondo editoriale, qui troverai contenuti, strumenti e visioni alternative. Perché crediamo che ogni racconto sia un frammento di realtà capace di cambiare prospettiva.

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