Come funziona la distribuzione editoriale per i piccoli editori

Molti autori e aspiranti editori credono che, una volta stampato un libro, basti affidarsi a un distributore per vederlo comparire sugli scaffali delle librerie. La realtà è ben più complessa. Per i piccoli editori, entrare e restare nel circuito distributivo significa affrontare ostacoli strutturali, economici e logistici. Questo articolo chiarisce come funziona davvero la distribuzione editoriale in Italia, con un focus su rischi, costi e strategie possibili.

Cosa fa un distributore editoriale

Un distributore si occupa di:

  • Gestire ordini, spedizioni, resi e rendicontazione
  • Coordinare i rapporti con la rete dei rappresentanti librari
  • Assicurare la presenza dei libri in magazzini centrali e piattaforme (come Fastbook, Libri Diffusi, EmmePromozione)

Per un editore indipendente, accedere a questi canali può aprire molte porte, ma spesso non garantisce la visibilità desiderata.

Le condizioni contrattuali

I contratti con i distributori prevedono normalmente:

  • Una percentuale sul prezzo di copertina, dal 55% al 65%
  • L’obbligo di tenere a magazzino un numero di copie per titolo sufficienti a coprire gli ordini, specie nel primo periodo
  • Tempi di pagamento lunghi (anche 6–9 mesi)
  • Resi (illimitati… con costi a carico dell’editore)

Questo significa che, su un libro venduto a 15 euro, l’editore incassa tra 5 e 6,50 euro lordi. Da cui deve detrarre stampa, promozione, editing e diritti d’autore. Un bell’affare, vero?

Tra promesse e realtà, la distribuzione resta uno dei nodi più delicati dell’editoria indipendente.

I limiti per i piccoli editori

E non è finita qui, perché oltre al basso rendimento, un piccolo o micro editore affronta anche queste problematiche:

  • Scarsa priorità promozionale: i rappresentanti spingono titoli più noti o redditizi.
  • Costi insostenibili: le basse tirature non permettono economie di scala.
  • Rischio resi: molti libri inviati tornano indietro danneggiati e invenduti.
  • Visibilità minima: essere in catalogo non significa essere sugli scaffali.

Alternative e strategie

È chiaro che alla luce di queste storture e torture, un piccolo editore dovrà trovare delle strategie per sopravvivere all’interno del mercato. Alcune di queste soluzioni possono essere:

  • Distribuzione diretta: accordi con librerie indipendenti, spesso locali, tramite conto vendita.
  • Presenza in fiere e festival: contatto diretto con lettori e librai.
  • Vendita online diretta: e-commerce proprio e altri store digitali indipendenti (esistono distributori anche per ebook).
  • Distribuzione selettiva: collaborazione con pochi rappresentanti motivati.

La distribuzione è uno dei fattori più critici per la sopravvivenza e la crescita di una casa editrice indipendente. Capirne i meccanismi e affrontarla con consapevolezza permette di scegliere strategie sostenibili, evitando illusioni e sprechi di risorse. Ogni editore deve trovare il proprio equilibrio tra visibilità e sostenibilità economica.

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